Emergenza coronavirus, l’Italia rischia una terza ondata per la diffusione delle varianti del Covid? Cosa ci dicono i dati a disposizione.
La diffusione delle varianti del Covid preoccupa e non poco le autorità sanitarie e in molti ritengono che l’Italia dovrà fare i conti con una terza ondata di contagi. Uno scenario che costringerebbe il nuovo governo a proseguire sulla via delle restrizioni nonostante la spinta aperturista del Centrodestra, entrato nel governo Draghi con un numero considerevole di ministri.
La diffusioni delle varianti
Non ci sono dubbi sul fatto che le varianti del Covid rappresentino una minaccia concreta in questa nuova fase dell’emergenza epidemiologica. Proprio la diffusione delle mutazioni ha costretto diverse Regioni ad istituire zone rosse locali. Inoltre gli ultimi dati confermano che un nuovo caso di contagio su cinque è legato alla variante inglese del Covid e il rischio è che proprio la mutazione inglese diventi la forma dominante. Questo rappresenterebbe un problema in quanto si tratta di una forma più contagiosa rispetto a quella tradizionale.
Da qui il rischio evidenziato da molti esperti: la diffusione delle nuove versione delle varianti potrebbe mettere l’Italia di fronte ad una terza ondata di contagi. Il rischio è confermato dal fatto che dal punto di vista pratico la seconda ondata non è mai stata domata del tutto, quindi basta poco per far precipitare la situazione.
L’Italia rischia una terza ondata a causa delle varianti del Covid?
Tutto dipende dalla campagna di vaccinazione. Al momento le evidenze scientifiche a disposizione mostrano che i vaccini in circolazione sono efficaci anche contro le varianti del Covid. AstraZeneca è poco efficace contro la variante sudafricana, ma in Italia, almeno per il momento, non si tratta di una minaccia concreta. Quindi, se la campagna di vaccinazione procedesse a pieno regime e se gli italiani continuassero ad osservare comportamenti prudenti, la terza ondata dovrebbe rimanere uno spettro.